Maradona, mio padre!

23 Maggio 2008

Il figlio di Diego Armando Maradona, Diego junior racconta in 240 pagine la sua vita e il rapporto con il padre. Con questo libro vuole mandare un messaggio a chi magari si è trovato nella sua stessa situazione: “Credo che questo libro vada letto per un motivo basilare: così che tutti i padri del mondo capiscano quanto sia tremendo abbandonare i propri figli”. Il libro è stato scritto da Annamaria Chiariello. Libro che non vuole attaccare Maradona ma raccontare solo la verità. E’ un libro pieno di affetto e di sentimenti.
Diego junior sta inoltre organizzando un viaggio in Argentina per incontrare la sorella Jana che abita a San Martin. Quella che Annamaria Chiarello ha raccolto nel libro, è la storia di un ragazzo che a quattro anni giocava a pallone nei corridoi di casa e tifava già per l’Argentina, fra lo stupore dei familiari. A 12 anni parlava spagnolo e leggeva libri su Che Guevara. Adesso Diego Armando Maradona junior il volto del “Che” se l’è fatto tatuare su un braccio: glielo aveva chiesto suo padre nell’unica volta che si sono abbracciati. E’, comunque, la storia di un ragazzo timido, dal sorriso dolcissimo che somiglia in maniera impressionante al grande campione argentino, anche sui campi di calcio: stessa altezza, stessi occhi, stesso sguardo vivace da nino argentino o, se volete, da scugnizzo napoletano.
Il libro narra la vita di un figlio che riesce ancora a parlare di suo padre con affetto, senza acredine. Perché nel cuore del giovane Diego c’è la tristezza per un genitore che gli è mancato, che è stato assente nei momenti belli e brutti della sua vita, ma anche l’ammirazione incondizionata per quel Maradona che è la leggenda vivente del calcio.


I numeri sulle maglie

11 Maggio 2008

Forse ci siamo talmente abituati che ormai non ci facciamo neanche più caso: i numeri sulle maglie dei calciatori assomigliano sempre più spesso ai numeri della tombola. Non è però sempre stato così. Le prime maglie numerate hanno fatto la loro apparizione nel 1912, durante una partita tra due squadre di Sydney, in Australia. Negli anni ’30 questa moda è arrivata in Inghilterra, mentre in Italia le maglie numerate (esclusivamente dall’1 all’11) hanno fatto la loro apparizione nel 1939. La FIFA le ha adottate in occasione del Mondiale del 1954 in Svizzera. Negli anni ’90, seguendo una moda proveniente da Oltreoceano (famoso il doppio zero sfoggiato dal cestista Robert Parish), alle squadre e ai giocatori viene consentito di utilizzare i numeri fino al 99. Cinquantaquattro? Il numero scelto dal turco Hakan Sukur, che aveva optato per la targa della sua città d’origine. Settanta? L’ex portiere della Lazio Peruzzi aveva probabilmente qualche difficoltà a ricordarsi il suo anno di nascita. Ma perché fermarsi al 99? Si potrebbe ad esempio optare per delle frazioni o delle potenze… Basta! Ridateci il numero 10!


A chi andrà il quarto posto?

11 Maggio 2008

Milan 61, Fiorentina 60, Udinese 57, Sampdoria 56, tutte matematicamente qualificate in Uefa in virtù della finale di Coppa Italia che vedrà di fronte Inter e Roma. I viola, tra infortuni e squalifiche hanno perso pezzi importanti (Mutu, Pasqual, Vieri) e un po’ di speranza dopo la doppia sconfitta con i Rangers e il Cagliari. Affronteranno un Parma in affanno e impelagato sino al collo nella corsa per la salvezza. Il Milan invece sembra aver ritrovato la forma migliore, con un Inzaghi che ha segnato 9 gol in 5 partite e giocherà sul campo di un Napoli imprevedibile. Reja non potrà contare su Blasi e Sentacroce e in porta dovrebbe schierare Navarro. Ancelotti non avrà Pirlo (squalificato), sostituito probabilmente da Brocchi. La Sampdoria giocherà a Palermo, dove Amauri, al passo d’addio, vorrà salutare i tifosi al meglio anche se i blucerchiati non saranno arrendevoli e Mazzarri ci tiene a chiudere il campionato in bellezza. L’Udinese insisterà fino all’ultimo per conquistare quella Champions League distante 4 punti, ma il Cagliari (pur senza Conti) non sarà un avversario facile e lo ha dimostrato in parecchie occasioni. Ora ai sardi non resta che evitare scivoloni finali: la salvezza dovrebbe essere ormai solo un fatto formale.


Napoli, Sosa torna in Argentina

2 Maggio 2008

L’attaccante argentino del Napoli Roberto Sosa si e’ accordato con la sua ex squadra del Gimnasia y Esgrima di La Plata. Lo ha annunciato un responsabile del club della prima divisione argentina. Conosciuto come Pampa, Sosa ha avuto un incontro risolutivo a Napoli, con il presidente di Gimnasia y Esgrima, Walter Grisande. Attaccante in passato anche di Udinese, Ascoli, Messina e del Boca Juniors Sosa, 33 anni, aveva manifestato tempo fa il desiderio di rientrare in Argentina.(Ansa.it)


Il Napoli dorme:il Catania gli e le suona!

7 aprile 2008

Ottimo esordio di Walter Zenga sulla panchina del Catania: la prima delle sette finali salvezza è andata come meglio non poteva, complice un Napoli con la testa chissà dove. Dopo appena 16 minuti doppio vantaggio dei padroni di casa, con un Napoli in dormiveglia. La squadra di Reja non entra mai in partita, infilzata dalle reti di Colucci, Spinesi e Vargas e si rende pericolosa solo a risultato acquisito.

Vargas libero di giostrare sulla sinistra, coperto alle spalle da Sabato, è forse la mossa decisiva, perché il peruviano fa il bello e il cattivo tempo, trovando scarsissima opposizione della squadra avversaria.

Il Catania inizia fortissimo. Un pizzico di fortuna e già al 4′, punizione di Colucci quello che ci voleva per una squadra in difficoltà e a caccia dei punti salvezza. Gli etnei hanno il merito di insistere e approfittano ancora di un Napoli piuttosto assonnato segnano il secondo gol con Spinesi.

Il Napoli tenta invano di reagire ma nel secondo tempo, Vargas realizza il gol del 3 a 0 eliminando ogni tentativo di reazione dei partenopei.

Partita finita, il Napoli sfodera un minimo di orgoglio ma invano. Il Catania festeggia la salvezza sempre più vicina!


Catania Napoli la sfida del Sud!

6 aprile 2008

CATANIA Per il Catania del neo allenatore Walter Zenga, 20 convocati tra i quali anche Baiocco. Ai rossoblu restano sette partite per riuscire a restare nella massima serie. La sfida con il Napoli non appare proibitiva per gli etnei, dato che i partenopei non hanno particolari “pressioni” in relazione alla classifica. I catanesi dunque dovranno rendere al massimo per far punti e mantenere la serie A.

NAPOLI Torna il campionato con il Napoli impegnato a Catania. La partita per gli azzurri, ha un valore meramente simbolico dato che la squadra ha una tranquilla posizione di classifica. Reja però è molto esigente nei confronti dei suoi giocatori e ha categoricamente vietato l’atmosfera da saldi di fine stagione.
Il tecnico fa bene ad essere esigente nei confronti di una squadra che quest’anno ha disputato un campionato soddisfacente, ed eventuali cali di tensione potrebbero infrangere quello che è stato fatto fino ad ora. Il Napoli non deve limitarsi a vincere solo le gare impossibili e a sette partite dalla fine del torneo può ancora dare qualche soddisfazione ai propri tifosi.


Lavezzi e le sue notti brave!

5 aprile 2008

Ezequiel Lavezzi, il ragazzotto che il Napoli ha voluto adottare mascherandone le marachelle, mercoledì sera a cena per festeggiare la vittoria con la Fiorentina ha litigato con Fabiano Santacroce.

Voci di corridoio lo vogliono a mangiare e bere in qualche ristorante sul lungomare magari accompagnato a qualche bella ragazza. Non sono solo i gol a renderlo popolare, ma anche quel caratterino focoso e poco indulgente che spesso ne ha compromesso l’immagine.

Serata offerta da Manuele Blasi che ha pagato una promessa fatta ai compagni alla vigilia della gara con la Fiorentina: “Ragazzi, se vinciamo sarete tutti ospiti miei a cena”. Nella serata qualche momento di tensione, fatto di lanci di cubetti di ghiaccio da Lavezzi a Santacroce, e di una lattina di CocaCola da Santacroce a Lavezzi, per poco non si sono presi a cazzotti.

La questione, è stata risolta in breve tempo. Difficilmente la società potrà tollerare un clima di tensione interna in un momento così importante per tutto l’ambiente.