Josè Mourinho è il nuovo allenatore dell’Inter!!!

2 giugno 2008

Ora è ufficiale. José Mourinho è il nuovo allenatore dell’Inter. E’ dunque il portoghese l’erede di Roberto Mancini sulla panchina nerazzurra. Il club di via Durini l’ha annunciato con un comunicato, apparso sul proprio sito internet. L’ex tecnico del Porto e del Chelsea ha firmato un contratto per tre anni a 9 milioni netti a stagione. Nel comunicato si ringraziano anche Roberto Mancini e il suo staff per i risultati ottenuti negli ultimi quattro anni di gestione tecnica. Il vice-allenatore sarà Beppe Baresi. Domani alle 11.30 Mourinho sarà presentato ad Appiano Gentile.


Pelè gioca deciso e fa gol con la Salvalaggio

31 Maggio 2008

Debora Salvalaggio ha sicuramente un debole per i calciatori e quanto riportato tra le pagine di Novella lo confermerebbe. Sembra infatti che la formosissima reginetta dei sexy calendari sia stata avvistata in auto mentre scambiava appassionate effusioni col calciatore dell’Inter Pelè.

La passione per i calciatori – Dopo la storia d’amore col difensore romanista Matteo Ferrari, arrivata al capolinea quando all’orizzonte si è profilata la presenza di Ayda Yespica, la Salvalaggio aveva intessuto un intenso rapporto con il goleador dell’Atalanta Simone Inzaghi, ex di Alessia Marcuzzi. Ora la bella dell’Isola capitombola nuovamente con un protagonista dei campi di calcio.

Pelè marca stretto – Il 20enne nerazzurro avrebbe accompagnato con la sua auto la provocante Debora e, prima di scendere, lei si sarebbe abbandonata alle calde effusioni di lui. Poi, dopo un affettuoso saluto, sarebbe salita sulla sua auto allontanandosi in tutta fretta. Se la notizia è fondata sarebbe quindi già tramontata la love story con l’imprenditore Nicolò Oddi, ex di Alessia Fabiani, Aida Yespica ed Elisabetta Canalis. Una storia durata appena tre mesi ed, evidentemente, messa nel dimenticatoio per il deciso intervento in tackle di Vitor Hugo Gomes Passos detto Pelè. (Tiscali.it)

Mancini vuole i soldini!!!

28 Maggio 2008

MILANO – «Il pagamento fino al 2012 è dovuto in quanto c’è un contratto fino al 2012. Quando c’è un contratto va rispettato fino al termine. Quando un presidente si affida prima a Roberto Mancini e poi a Josè Mourinho sa quali sono i costi». Giorgio De Giorgis, procuratore di Roberto Mancini, risponde così ai microfoni di SkySport sul divorzio tra il tecnico e l’Inter.

MANCINI AL CHELSEA? – «Purtroppo è successo. Il presidente ha avuto questa idea di dover cambiare, non so per quale motivo, però ormai è successo e non si può tornare indietro», dice commentando la decisione con cui Massimo Moratti ha congedato l’allenatore. Mancini se lo aspettava? «No, certo che no». Dall’Inghilterra si parla di Mancini nell’orbita del Chelsea. «Autocandidature? Sono altri che le hanno sempre fatte, sia all’Inter che in tante altre società. Qui all’Inter lo sanno e non possono smentire nessuno. Tanti si sono candidati, anche ultimamente, per la panchina dell’Inter. Mancini non si è candidato con nessuno, non ne abbiamo mai parlato: non conosciamo nè Peter Kenyon, nè Arnesen. Roberto conosce il presidente Abramovich perché una sera, a vedere una partita, siamo stati cinque minuti con lui. Ma tre anni fa», conclude.


Mancini-Inter è finita

27 Maggio 2008

Il tanto atteso incontro Mancini-Moratti si è finalmente svolto. L’allenatore marchigiano si è recato dal presidente dell’Inter alle 17 per parlare del futuro della panchina nerazzurra. L’incontro è durato 25′ al termine del quale Mancini se n’è andato senza rilasciare dichiarazioni.
TRANQUILLITA ‘ – In precedenza Giorgio De Giorgis, procuratore e amico del tecnico, intervistato da “Studio Sport”, aveva detto: “Roberto non è nè preoccupato nè ansioso. Non vedo perchè debba preoccuparsi. Lui e Moratti possono vedersi in qualsiasi momento”.
MOURINHO – Nel frattempo il quotidiano portoghese “Diario de Noticias” fa sapere che Mourinho sta prendendo lezioni private di italiano da cinque mesi. Secondo il giornale il tecnico portoghese vuole presentarsi al meglio a stampa, giocatori e tifosi ed evitare di ripetere le gaffe linguistiche sui cui tanto ironizzarono i tabloid inglesi quando arrivò al Chelsea.(Gazzetta.it)


Pasticcio Mourinho!!!

27 Maggio 2008

La scelta è stata fatta due mesi fa: Josè Mourinho. All’epoca Massimo Moratti era convinto, come tanti, che Roberto Mancini, al termine del campionato, avrebbe lasciato l’Inter: fine del ciclo. La sua dichiarazione-choc del dopo Liverpool era stata accolta dal presidente come il segnale del corto circuito. Milano è una centrifuga, disse un giorno il Trap. Moratti pensava a una separazione consensuale, con Mancini proiettato dalla vittoria del terzo scudetto consecutivo sulla ribalta inglese, magari in quel Manchester City dai programmi ambiziosi. Ecco perché al presidente era parso saggio puntare con decisione sul tecnico portoghese, uno che la Champions l’ha vinta di recente. E la Champions, nella prossima stagione, sarà l’obbiettivo numero uno. La macchina si mette in moto: contatti, colloqui, l’accordo finale di Parigi. Un’opzione d’oro. Che scadeva ieri, perlomeno secondo lo staff dell’allenatore straniero. Un tipo talmente pignolo da aver spedito il suo preparatore atletico, il mese scorso, a visionare gli impianti di Brunico, sede del ritiro estivo.
LA RIMONTA – In questi ultimi due mesi, giorno dopo giorno, Mancini ha però recuperato terreno. Moratti ne ha apprezzato l’impegno, strenuo, il totale coinvolgimento nella causa nerazzurra, la condivisione di emozioni, preoccupazioni, tensioni sino alla gioia conclusiva. A Parma sono giunti con lo stesso stress, l’identica spossatezza mentale. Un dettaglio che li unisce. E così, adesso che deve dirgli “guarda, ho preso un’altra strada”, l’animo di Moratti è in tumulto. Da una parte c’è il presidente che freddamente ha programmato il futuro affidandosi al più celebrato tecnico su piazza. Dall’altro lato esiste un cuore, che nei confronti di Mancini batte forte: “Gli voglio molto bene“. Non è un caso che lo abbia ripetuto diverse volte negli ultimi giorni. Moratti è alle prese con un groviglio di sentimenti e decisioni delicatissime, che investono anche il mercato. Per questo ha congelato Mourinho e si è preso una pausa di riflessione allontanando la data del faccia a faccia con il Mancio: sa di dover sbrogliare un bel pasticcio. Mourinho si ritiene il prescelto, promette di facilitare le trattative per Lampard, Deco, Quaresma mentre Figo fa sapere: 2Se arriva Mourinho gioco un altro anno, se resta Mancini sarà impossibile rimanere”.
LE CONQUISTE – Ma pure il tecnico italiano è convinto di poter proseguire nella sua avventura. Un allenatore che proprio Moratti ha voluto e che lo stesso Moratti ha ricoperto di soldi: 24 milioni netti per i prossimi quattro anni. Un allenatore che ha conquistato due scudetti di fila, impresa riuscita l’ultima volta al mago Herrera, più di quarant’anni fa. Certo, Mancini non rimarrà senza squadra a lungo, però nei pensieri di queste ore il contratto è un elemento non secondario. Perlomeno pari alla riconoscenza che Moratti sinceramente nutre nei suoi confronti. E allora la situazione è questa: il dirigente ha scelto Mourinho, il tifoso non sa come rinunciare a Mancini. E se poi, dal cambio, l’Inter non ci guadagna ma ci rimette?
QUI JESI – “Abramovich ha detto che mi sarei proposto io al Chelsea? Falso, e comunque chi se ne frega». Jesi, teatro Pergolesi, Roberto Mancini risponde all’invito di Andrea Cardinaletti partecipando alla terza edizione del concorso “L’amico atletico”. L’unica frase è dedicata al Chelsea, del domani non parla: ha preferito delegare il manager De Giorgis. “Ha vinto il terzo scudetto di fila, l’anno prossimo punterà all’accoppiata titolo-Champions. Roberto non ha mai ricevuto telefonate da Londra, del resto tutti sanno che ha un contratto per 4 anni e quindi una telefonata del Chelsea nemmeno l’avrebbe presa in considerazione. Con Moratti non c’è un appuntamento fissato, si incontreranno per pianificare il futuro, e non necessariamente a breve. Sarebbe strano se il presidente mandasse via l’allenatore che gli ha fatto vincere un altro scudetto. I rapporti non sono così drammatici come si vuole fare credere. Il dottor Combi? Magari Roberto chiederà di poter intervenire maggiormente sulle sue decisioni”. Parole al miele. (Gazzetta.it)


Roma, arriva la rivincita coppa Italia giallorossa!

25 Maggio 2008

La coppa Italia resta a Roma, ma il 6-2 dell’anno scorso è lontano anni luce. Certo, i giallorossi sono arrivati al doppio vantaggio giocando da Roma vera, ma poi hanno subìto il ritorno d’orgoglio dell’Inter, soffrendone la pressione nell’ultima mezzora.

FANFARA – Si comincia con l’inno di Mameli in onore del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano eseguito dalla fanfara dei Carabinieri, che però può ben poco nella bolgia dell’Olimpico, con la Sud scatenata a fronte di una tifoseria nerazzurra decisamente meno numerosa del previsto. Poi la parola al campo, con la Roma che mostra subito le sue intenzioni. Perrotta costringe Burdisso al salvataggio sulla linea (ma c’era fuorigioco), poi prova il gran tiro al volo (ribattuto) quindi è Vucinic su punizione a incappare di un soffio nella barriera: il tutto nel giro di soli 6 minuti. L’Inter risponde secondo il copione atteso: fa di tutto per abbassare il ritmo, manovra molto e quando può prova il lancio lungo su Suazo e Balotelli. E arriva anche al tiro, per esempio con Maxwell, che al 13′ costringe Doni alla parata a terra. Anche la Roma sceglie a tratti di non giocare “da Roma”, ricorrendo a sua volta al lancio lungo reso possibile dalle buone doti di controllo della torre Vucinic. In compenso però pasticcia parecchio, come quando Giuly attorno al quarto d’ora spara alto da ottima posizione dentro l’area. Così i minuti passano, l’Inter fa buona guardia dietro con un Burdisso in grande spolvero e via via guadagna campo. Arrivano così a metà tempo prima il bel colpo di testa di Balotelli che sfiora la traversa, poi il gran tiro di Maxwell su cui Doni deve volare a deviare in angolo. A quel punto però la Roma si risveglia: sia per il campanello d’allarme suonato da queste due occasioni, sia perché un’Inter più aperta consente ai giallorossi il loro gioco più congeniale, quello fatto di veloci ripartenze con scambi palla a terra. Maturano così nuove occasioni con Vucinic e Perrotta, e poi il gol di Mexes, che irrompe da centravanti su un corner da destra di Pizarro e mette dentro al volo di destro. L’Inter sbanda, e ancora l’eclettico Mexes può permettersi di andare a cercar gloria di testa. La difesa nerazzurra non è più impeccabile come agli inizi anche a causa dei movimenti di Vucinic e Perrotta, che spesso si scambiano la posizione, supportati da un efficace asse Pizarro-Aquilani, e così si va al riposo con i giallorossi meritatamente in vantaggio.
LA RIPRESA – La Roma riparte da dove aveva interrotto: all’attacco. Perrotta ci prova prima di piede e poi di testa, poi è Vucinic a sparare fuori misura con Aquilani liberissimo. Sull’altro fronte, Mancini mette subito mano ai cambi, inserendo Pelè al posto di un nervosissimo Stankovic. L’effetto non è immediato, anzi è sull’altro fronte che Vucinic si fa subito perdonare con un assist che Perrotta deve solo metter dentro (8′): ma pochi minuti dopo il gioiellino nerazzurro fa vedere di che pasta è fatto accorciando le distanze con uno spettacolare tiro da fuori area. Ora l’Inter ci crede, Mancini pompa qualità inserendo Jimenez, e Burdisso, per non essere da meno di Mexes, sfoggia un plastico tuffo di testa con palla che finisce sul palo a Doni battuto. Per la Roma ormai è un’altra partita, capisce che non c’è più da divertirsi ma da lottare e soffrire. Il finale è tutto nervi e cartellini, crampi e infortuni: il calcio sparisce. Nei 6 lunghi minuti di recupero è ancor Burdisso a imitare Mexes con una pericolosa girata al volo, ma il fatto che debba sempre pensarci lui è indicativo: gli attaccanti non ne hanno più. Così la Coppa resta a Roma, con furore e sudore. E a festeggiarla scende in campo anche un certo Francesco Totti, con tanto di maglia giallorossa numero 10. (Gazzetta.it)

Il mercato dell’Inter

24 Maggio 2008

L’Inter sulle tracce di Lampard. Il Real Madrid si sarebbe inserito nella corsa ad Alexander Hleb. A Madrid resta invece ancora in bilico il futuro di Diarra. Il nazionale maliano ha dichiarato: “Io sto bene qui, ma la decisione spetta anche alla società ed all’allenatore. In ogni caso non possono pretendere che giochi come Robinho o Cristiano Ronaldo, perchè sono un altro tipo di giocatore. Ho già avuto troppa pazienza con Schuster, non è facile per nessuno stare in panchina per due mesi”. Inoltre ai nerazzurri piace anche David Silva, ma secondo El Mundo Deportivo l’esterno sinistro del Valencia (che chiede 25 milioni di euro) sarebbe finito nel mirino del Barcellona. Sotto contratto fino al 2013, lo spagnolo ha una clausola di rescissione da 90 milioni.


Stasera finale Coppa Italia Roma Inter

24 Maggio 2008

Questa sera Zlatan Ibrahimovic non sarà neanche in panchina per la finale di coppa Italia. Il giocatore svedese non è stato infatti convocato al termine dell’ultimo allenamento ad Appiano Gentile che peraltro ha svolto lavorando a parte a causa del problema al ginocchio sinistro che lo condiziona da febbraio. Ci sarà invece Cristian Chivu che è tornato a lavorare con il gruppo, mentre Nelson Rivas negli ultimi minuti dell’allenamento ha accusato una distorsione alla caviglia sinistra e non è stato convocato, così come gli infortunati Cambiasso, Cordoba, Dacourt e Samuel.
Ecco i giocatori a disposizione di Mancini:
Portieri: 1 Francesco Toldo, 12 Julio Cesar, 22 Paolo Orlandoni.
Difensori: 4 Javier Zanetti, 6 Maxwell, 13 Maicon, 16 Nicolas Burdisso, 26 Cristian Chivu, 40 Ivan Fatic, 47 Marco Filippini.
Centrocampisti: 5 Dejan Stankovic, 11 Luis Jimenez, 14 Patrick Vieira, 21 Santiago Solari, 28 Maniche, 30 Pelè, 31 Cesar.
Attaccanti: 18 Hernan Crespo, 29 David Suazo, 45 Mario Balotelli.

Finale di Coppa Italia: appello Totti-Zanetti

24 Maggio 2008

Un terzo tempo finalmente nello stile del rugby con brindisi finale tra le due squadre. È la novità principale prevista per la finale di coppa Italia Roma-Inter che si terrà questa sera. Un’occasione in cui la Lega Calcio sperimenterà un cerimoniale sul modello della Champions League, eventualmente da riproporre in futuro. Due sono i momenti di fair play in programma: prima il corridoio d’onore con cui vincitori e vinti si renderanno omaggio al momento della premiazione che avverrà sotto la tribuna autorità, quando il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano parteciperà alla consegna di trofeo e medaglie. A seguire calciatori e dirigenti delle due squadre si incontreranno in una sala dello stadio Olimpico per partecipare a un brindisi, come nella tradizione rugbistica. “Anche le due tifoserie dovrebbero applaudirsi a vicenda” è l’auspicio di Matarrese. Ad avallare l’iniziativa, i capitani, Javier Zanetti e Francesco Totti.
Ecco l’appello che i due giocatori hanno pubblicato sui siti delle due società: “Domani sera, allo stadio Olimpico, si affronteranno due grandi squadre: due formazioni che, con la passione e l’impegno dei loro giocatori, hanno onorato tutti i tifosi e il campionato di calcio, dando vita ad una stagione emozionante e combattuta fino all’ultimo minuto. Per la passione che tutti noi tifosi e giocatori abbiamo dimostrato durante questo avvincente campionato, siamo sicuri che questa sera sapremo dar vita, insieme, ad un grande spettacolo: una serata di gioia e di rispetto. Una grande serata di sport“.

Arbitro: Morganti


Frank Lampard andrà all’Inter?

21 Maggio 2008

Massimo Moratti è già alle prese con il calciomercato. Non c’e’ solo il problema relativo alla conferma di Roberto Mancini, che sembra ormai lontano e in viaggio verso Londra, sponda Chelsea. L’Inter deve onorare il Centenario anche sul mercato, l’ha promesso al popolo e non intende lasciare che i proclami restino tali. Il fatto e’ che ogni mossa, ora come ora, sarebbe un azzardo, in virtu’ dei dubbi legati alla guida tecnica.
Se Jose’ Mourinho e’ davvero a un passo dalla Beneamata, ammesso che non abbia gia’ sottoscritto il famoso preaccordo che qualche fonte portoghese aveva sventolato nel mese di aprile. Frank Lampard e’ un pallino del lusitano, come del resto Didier Drogba, sempre piu’ attratto dalle sirene rossonere pero’. L’Inter lo potrebbe pescare tra le fila del Chelsea, accontentando cosi’ le prime richieste del probabile nuovo allenatore. Il costo del nazionale inglese, poi, non e’ neppure proibitivo. Lampard non ha firmato il rinnovo con i ‘Blues’ e rientra in quel novero di giocatori che possono svincolarsi pagando una penale, in virtu’ dell’ormai celeberrimo articolo 17. Meno di 20 milioni, al massimo 25: questa la cifra che l’Inter metterebbe sul piatto. Pare che la trattativa sia gia’ stata intavolata, ora resta da scegliere il momento opportuno per la stretta finale. Al giocatore, secondo la stampa inglese, andrebbe un ingaggio di 6 milioni l’anno e un contratto quadriennale.